Paolo Ceola

Paolo Ceola

regia, comunicazione, arte. editoria

Paolo Ceola dopo aver pubblicato la sua tesi di laurea, in disegno industriale, con una serie di progetti sull’autonomia domestica delle persone cieche, diretta dal relatore Enzo Mari, inizia ad esplorare il mondo periferico, a considerare l’importanza dell’economia marginale.

Costruisce negli anni un tessuto di relazioni sociali, inclusive, portatrici di valori non trascurabili.

Il misterioso, lo sconosciuto, insito nella Natura, fanno parte di una consapevolezza di vita più sostenibile.

Gli schermi, le tele, i fogli, per lui sono spazi bianchi su cui trasferire e trascrivere storie arricchite da note a margine. Racconti di realtà, rare, poco visibili, spesso oscurate dall’incapacità di trovare relazioni costruttive, diventano esempi di libertà, etica e dignità universale.

Dal 1985, dalla Triennale di Milano in poi, il suo talento si è relazionato ed è stato utilizzato da più di trecento aziende nazionali ed internazionali.

Editore, progettista, scrittore, artista, regista.

Valica, fin da giovanissimo, confini e culture diverse, godendo di creazioni artistiche trasformative. 

Nel 1991 fonda e dirige  la rivista Set, un trimestrale, di grande formato e pregio, che per 16 anni darà ampio spazio ad arte, cultura di nicchia e specificità virtuose del territorio vicentino.

Questo osservatorio rivolto ad un sociale parzialmente escluso, raro, ma di grande valore, diventerà la struttura chiave anche dei suoi libri.

Mette a disposizione il suo linguaggio espressivo come fertilizzante adatto a concimare progetti etici che vogliono crescere in fretta.

Tra i fondatori dell’associazione culturale senza fini di lucro, NaturalArte, Paolo contribuisce alla crescita del parco Selvart, esempio mirato di rigenerazione e riqualificazione di un percorso boschivo naturale, poco conosciuto ed oggi visitato da più di centomila persone all’anno, sull’Altopiano dei 7 Comuni.

Per esprimersi Paolo usa tutti i mezzi che ha a disposizione e con una vasta gamma di metodologie che vanno dalla scrittura di sceneggiature, alla regia di film, dalle composizioni musicali, alle opere visive e scultoree, contemplando anche le performance.

Continue incursioni e sondaggi sulla nostra identità, comprese le nostre più intime fragilità, hanno portato Paolo Ceola ad esplorare il valore del nostro immaginabile.

Il nostro immaginabile è economia. Un capitale umano che unendosi, lavorando assieme, condividendo affinità di intenti, riesce a portare e divulgare benefici.

Un meta progetto condivisibile, aperto, in grado di generare ecosistemi autonomi.

Film, girati con sequenze minimali, evidenziano il nostro interiore non stereotipato da convenzioni.

Nelle sue sculture, dai panneggi marmorei, Paolo Ceola, pone la sua attenzione sul valore emozionale creato dall’archetipo universale dell’onda, che cela e nello stesso tempo porta vitale cambiamento.

Carrello