Paolo Ceola

Paolo Ceola

regia, comunicazione, arte. editoria

Io Sono Natura, 77^ Mostra del Cinema di Venezia

Gli Alberi d’Oro di Paolo Ceola sono stati esposti presso la Cittadella del Cinema durante la 77^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

L’Installazione è promossa dal Consiglio Regionale del Veneto, dall’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, dalla Proloco di Mezzaselva e dall’Associazione NaturalArte.

Gli Alberi d’Oro di Paolo Ceola sono nati dalle riflessioni sorte in seguito all’evento climatico Vaia del 2018. Un’installazione itinerante che unisce idealmente i boschi delle montagne venete con i legni sui cui sorge la Serenissima. 

La crisi ecologica che sta sperimentando l’umanità è essenzialmente una crisi culturale.

L’ antropocentrismo è fallito, lasciando spazio ad un nuovo rapporto uomo-natura. La Natura non è speculativa. Si dona incessantemente. Mentre l’uomo prende, domina, manipola. L’Arte ci indica un nuovo equilibrio nell’ecosistema complesso e delicato della Terra, di cui l’uomo è una parte, non il centro.

L’installazione è realizzata dall’artista con materiali provenienti dagli schianti e dai boschi travolti da Vaia. Fanno parte di un progetto che era nato itinerante ma che è stato bloccato dal lock down. Gli alberi d’oro giungono a Venezia portando anch’essi un messaggio di rinascita. La tempesta Vaia ha svalutato economicamente la risorsa “albero” ma ne ha aumentato in maniera esponenziale il valore simbolico e vitale per l’intera umanità. Gli alberi d’oro sono stati esposti al Museo Le Carceri di Asiago dal 27 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020 nella personale “Il Senso di Vaia”.

Una camicia marmorea rappresenta la grave crisi che incombe sulla nostra identità territoriale e sociale.

Il Senso di Vaia, Museo Le Carceri di Asiago

La mostra che si è svolta ad Asiago (VI) dal 27 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020 ha riscosso un grande successo di pubblico ed una attiva partecipazione alle suggestioni sull’ecologia profonda. Immagini, sculture, video ed una monografia tematica per accompagnare i visitatori lungo un percorso trasformativo.

L’esposizione è un percorso d’arte su temi ecologici che seguono una pluralità di declinazioni per riflettere sulla nostra identità e sul nostro rapporto immaginario con la natura. L’evento climatico di vaia diventa il medium per scatenare queste riflessioni. I preziosi alberi d’oro e la Tillandsia che ricopre le opere sono gli esseri più forti, resistenti e longevi del Pianeta ma di cui non sappiamo nulla.

“Vaia” ha portato alla luce quanto siamo inermi di fronte alla forza incontrastabile della natura e come siano fallimentari i nostri tentativi di dominarla. Una forza immensa che in sole due ore ha abbattuto 14 milioni di alberi. Un segnale che non rimane inascoltato provocando spunti di riflessione profondi in tutti i territori coinvolti. 

Il vero senso della cultura ecologica è creare connessioni ed il linguaggio dell’arte è l’unico che permette di dialogare con la natura, una dimensione tutta da scoprire. Il linguaggio artistico più di ogni altro si avvicina a quello vegetale, usandone simbologie ed archetipi immaginali. Ritratti che fanno riflettere sul concetto di identità, nodi che rappresentano la memoria ed il ricordo dell’insoluto, alberi trasformati in eterni e preziosi ricordi di metallo dorato. Il pensiero ecologico stimola a sua volta profonde riflessioni sull’identità e sulla convivenza, temi cruciali nel dibattito della contemporaneità.

Ogni stanza un tema, una domanda, una suggestione multisensoriale per stimolare il nostro senso di appartenenza a questa dimensione più ampia. L’obiettivo è parlare di ecologia non attraverso toni catastrofici e preoccupanti, ma con i toni della scoperta, dello stupore. È questo l’effetto rigenerante del contatto con la Natura.

Il progetto nasce da un’idea di Paolo Ceola ed è presentato in collaborazione con l’associazione NaturalArte. Alessandra Pagano ha curato il progetto editoriale interamente dedicato ai temi dell’ecologia profonda.

L’installazione ospita scritti inediti di Selene Calloni Williams e Claudio Marucchi. Partecipano i forestali Gianni Rigoni Stern e Daniele Zovi, il professore Cavalli del Tesaf e l’equipe del professore Lucio Bonato del dipartimento di Biologia dell’Università di Padova.